lunedì 24 marzo 2014

Rebirthing: il respiro



La tecnica respiratoria sulla quale si basa il Rebirthing è di estrema semplicità: una profonda inspirazione seguita da una espirazione rilassata, senza pause intermedie, per questo detta circolare.
 
Questo semplice modo di respirare migliora l’ossigenazione di tutte le cellule del corpo e permette al flusso energetico di riprendere il suo regolare decorso. 

Si allentano le tensioni muscolari ed emergono dal profondo quei pensieri e quegli stati emozionali repressi da anni, che ci condizionano nell’attegiamento verso la vita. Gradualmente queste tensioni, blocchi ed emozioni si riducono fino a risolversi completamente. Il ritmo frenetico imposto dalla società di oggi, fare ogni cosa rapidamente nei tempi di scadenza, utilizzare il poco tempo che abbiamo alla risoluzione delle preoccupazioni del lavoro, famiglia ecc. si vive in un permanente stato di dissociazione, mentre si è ancora impegnati in un attività si pensa già a quella successiva. Inoltre , è radicata la tendenza a identificare la fonte del nostro malessere nella realtà circostante piuttosto che nel nostro intimo: c’è sempre qualcuno, un capro espiatorio designato, cui attribuire la colpa per quel che non funziona nella nostra vita. C’è sempre una situazione sulla quale, a nostro giudizio , non potevamo esercitare alcun controllo, che ci ha causato dei fallimenti e delusioni. All’interno di una situazione stressante il ritmo respiratorio aumenta e , di conseguenza, si riduce drasticamente la quantità di aria e di ossigeno inalati. 
Fortunatamente negli ultimi anni sono entrati a far parte della cultura scientifica occidentale anche quegli argomenti che per millenni sono stati appannaggio esclusivo di pochi iniziati: le tecniche dello yoga e le antiche conoscenze relative alla natura della coscienza, diffuse attraverso la traduzione di autori orientali, hanno risvegliato l’interesse delle generazioni degli ultimi decenni. La maggiore facilità di viaggiare e la diffusione in occidente delle tecniche orientali hanno permesso a molti  giovani di avvicinare autentici maestri indiani, lo Zen ed altre antiche dottrine. Alcuni Lama tibetani, inoltre, insegnano ora nelle università americane e diffondono i loro insegnamenti anche in Europa. Molti maestri orientali hanno influenzato la nostra cultura in maniera assai profonda. Grande è ltato l’interesse per la filosofia dell’Oriente e ciò si è riflesso fortemente sulla moda, sull’arte, sulla cultura e in particolar modo sulla psicologia. Le facoltà latenti dell’uomo, il rapporto con invisibili realtà parallele, i fenomeni paranormali e le percezioni extrasensoriali sono ormai campi affrontati dalla parapsicologia per mezzo di esperimenti scientifici. Stabilire un rapporto con il mondo dell’energia e del prana, realtà immateriale come immateriali e intangibili sono l’amore e i sentimenti (ma della cui realtà certo non dubitiamo) non è cosa difficile; ed è questa la via principale per raggiungere la salute in senso olistico e per esprimere al meglio la potenzialità psichiche. Oggi molti antropologi sono d’accordo nel considerare necessario e possibile un cambiamento della coscienza umana e la salita di un ulteriore gradino nel percorso evolutivo dell’umanità le conoscenze e i mezzi indispensabili per intervenire efficacemente sono indiscutibilmente già dentro di noi, basta imparare a renderli accessibili. Se apriamo un varco nella densa nebbia delle false credenze che avvolge la mente e investighiamo obiettivamente l’autentica natura della realtà, saremo in grado di incominciare a vedere le cose aldilà del pregiudizio, permettendo così  all’intuizione di spaziare oltre al pensiero razionale. Il metodo più rapido per sperimentare direttamente questi stati di coscienza espansa, per liberarsi dalle tensioni fisiche e dalle problematiche ansiogene, accelerando e attivando il processo di risveglio e autocoscienza, è legato alla riscoperta del nostro legame con l’energia. La più grande scoperta in questa direzione si è rivelata davvero la più semplice:  il  respiro.

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