Vitamina B 12
La vitamina B12 , o cobalamina, è una vitamina del gruppo
B e si caratterizza per la presenza dello ione metallico “cobalto”. Fu isolata
e identificata nel 1948 come fattore nutrizionale necessario al fegato, in
grado di prevenire l’anemia perniciosa, una forma di anemia caratterizzata
dalla presenza di globuli rossi grandi, immaturi. La vitamina B12 assume
infatti un ruolo importante nei processi che portano alla formazione dei
globuli rossi, dell’emoglobina e del midollo osseo. Insieme all’acido folico,
prende parte a numerosi processi nell’organismo, tra i quali la funzione
immunitaria, la sintesi del DNA e la formazione della guaina mielinica,
rivestimento delle fibre nervose, necessario alla trasmissione degli impulsi
nervosi.
La vitamina B12 si rivela utile nel metabolismo delle
proteine, dei grassi e dei carboidrati, trasformandoli in energia. Per questa
ragione viene definita come “vitamina energizzante”, utile in soggetti carenti,
stressati, stanchi e convalescenti. La cobalamina è coinvolta, insieme
all’acido folico (vitamina B9) e alla piridossina (vitamina B6) nel metabolismo
dell’omocisteina, fattore chiave nello sviluppo di arterosclerosi, osteoporosi
e disturbi cardiovascolari. Elevati livelli di omocisteina possono infatti promuovere
lo “stress ossidativo” a carico del colesterolo LDL con possibili effetti sul
sistema cardiocircolatorio. Le vitamina B12, B9 e B6 si rivelano perciò
necessarie per metabolizzare l’omocisteina e trasformarla in composti non
dannosi (metionina). In donne che fanno uso di contraccettivi orali, è stato
per esempio evidenziato una carenza di vitamina B12, legata a elevati livelli
di omocisteina e a una maggiore richiesta di acido folico (vitamina B9) e di
piridossina (vitamina B6).
L’assorbimento della vitamina B12 dall’esterno, richiede
da un lato un normale funzionamento dell’intestino tenue, del fegato e del
pancreas e dall’altra, richiede la presenza di una proteina secreta dalle
cellule dello stomaco, denominata “fattore intrinseco” la cui attività è legata
agli ioni calcio.
Senza “fattore intrinseco” la vitamina B12 viene
scarsamente assorbita a livello dell’intestino (circa 1%). La difficoltà ad
assimilare la vitamina b12 che è stata osservata in alcuni soggetti, sembra
essere legata all’assenza del fattore intrinseco e nel tempo può portare a
manifestare l’anemia perniciosa. Esistono forme clinicamente silenti di carenze
di cobalamina che sono reversibili dopo supplementazione della vitamina.
È stato osservato infatti che soggetti ultrasessantenni possono
essere più soggetti a carenze di vitamina B12, dipendenti da un ridotto
assorbimento della vitamina con la dieta, a seguito della comparsa (legata
all’età) di gastrite atrofica, disturbo che comporta una ridota secrezione dei
succhi gastrici.
La carenza di vitamina B12 può avere effetti anche a
livello neurologico con alterazione della memoria e comparsa di demenza. La
carenza di vitamina B12 è stata associata anche al morbo di Alzheimer. Si
ipotizza che in soggetti affetti dal morbo, esista un’alterazione nella
captazione del complesso vitamina B12 – fattore intrinseco da parte dei
recettori di membrana a livello dell’ileo (porzione di intestino tenue compresa
tra il digiuno e il cieco).
Campi di sostegno:
Sistema nervoso e funzioni cerebrali
Riduzione dei livelli di omocisteina tale da contrastarne
gli effetti dannosi
Supporto nei meccanismi di produzione dei globuli rossi,
dell’emoglobina e del midollo osseo
Note
antibiotici : possono
avere effetti sull’utilizzo della B12 da parte della flora batterica
intestinale
antistaminici antagonisti H2 (cimetidina, famotidina,
nizatidina, ranitidina) : possono ridurre l’assorbimento della B12 presente nei
cibi. È improbabile che questi farmaci agiscano invece sull’assorbimento della
B12 assunta in forma di integratore.
Acido para-amino
salicilico, colestiramina, colchicina, colestipol : possono ridurre
l’assorbimento della B12 a livello epatico
Metformina :
possono diminuire l’assorbimento della B12. Questo effetto po’ essere
contrastato con una integrazione di calcio.
Inibitori della pompa protonica (cansoprazolo,
omeprazolo, pantoprazolo, rabeprazolo) : possono ridurre l’assorbimento della
B12 presente nei cibi. È improbabile che questi farmaci agiscano invece
sull’assorbimento della B12 assunta in forma di integratore
Sinergie
Folati e vitamina B6 : agiscono in sinergia con la B12
nell’abbassare i livelli di omocisteina.
Articoli a puro
scopo informativo e non intende ASSOLUTAMENTE sostituire la consulenza medica
Fonti: guida medica agli integratori alimentari – murray
ed. red - ; le donne, la contraccezione orale e il managemente degli effetti
collaterali – S. Del pizzo, F. Gigli – Phytogyn vol II – n.2 (aprile-giugno
2011) - ed. CIC; almanacco della nutrizione – G.J.
Kirschmann e J.D. Kirschmann ; PDR – integratori nutrizionali – ed.CEC;
vitamine e minerali : guida clinica – Jane Higton – tecniche nuove; Brain
function in the elderly : role of vitamin B12 and folate – Donald G Weir and
John M cott author affiliatinons departement of clinical medicine, trinity
college dublin,Ireland; oral folic acid and vitamin B12 supplementation to
prevent cognitive decline in community-dwelling older adults with depressive
symptoms-the beyond ageing project: a randomized controlled trial 1,2,3 –
Janine G walker, Philip j batterham, Andrew j mackinnon, Anthony f jorm, ian
iickie, Michael fenech, marjan kljakovic, dity crisp, an Helen Christensen ;
riviste di settore, internet, natural point.
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