giovedì 23 febbraio 2017
Secondo natura
19:47
No comments
Cure complementari
Sono in molti ad andare dal dottore per disturbi vaghi, in
cerca solo di sostegno emotivo e rassicurazione. Questi pazienti lasciano
sempre lo studio medico delusi. Altri sperano di trovar sollievo dai loro
disturbi cronici,come mal di schiena o artrosi, contro i quali la medicina
ufficiale ha ben pochi rimedi.
La maggior parte dei medici è specializzata nel trattamento
di sintomi o malattie specifiche; per questo si trova a disagio quando non
esiste una pillola o una procedura codificata per risolvere un problema. Il
medico naturale, che ha una visione più globale della salute, dedica invece un
tempo più
lungo all’ascolto del paziente; inoltre, ha quasi sempre a portata di
mano un’intera “batteria”di tecniche più o meno terapeutiche con le quali
aiutarlo.
Scegliere un trattamento alternativo non implica di per sé
il rifiuto delle cure convenzionali, alle quali occorre sottoporsi sempre nei
casi urgenti: fratture, dolori al petto, febbre alta. D’altra parte, molte
delle pratiche olistiche potrebbero essere utilmente essere inglobate nelle
cure convenzionali. Nulla vieta che chi soffre di emicrania si faccia visitare
da un neurologo per capire l’origine del suo problema, anche se nel contempo
utilizza la meditazione o il biofeedback per trovare un sollievo immediato.
Fonte: curarsi secondo natura
- selezione
martedì 21 febbraio 2017
Secondo natura
13:16
No comments
Ascolto del corpo
Per star bene in armonia con la natura occorre imparare a
conoscere meglio il proprio corpo. Il primo passo è sicuramente quello di
occuparsene attivamente, mangiando in un modo sano, facendo sport e
abbandonando abitudini e attività nocive per corpo e mente. Quando poi si
manifestano dei disturbi che necessitano l’intervento da parte di un medico, è
utile essere informati.
Rispetto a un medico convenzionale, il medico “alternativo”,
naturale, conta sulla collaborazione del paziente. Questo atteggiamento può non
essere particolarmente gradito, soprattutto da chi si accosta per la prima
volta a un nuovo metodo terapeutico e preferirebbe lasciar fare al medico.
Se consideriamo, per esempio, le disarmonie coronariche,
principale causa di morte nei Paesi occidentali, scopriamo che, se un tempo i
medici si facevano beffe della prevenzione, oggi sono tutti d’accordo che dieta
ed esercizio fisico regolare hanno un ruolo di rilievo nella riduzione del
rischio cardiaco. Sta al paziente, però fare ciò che occorre per prevenire o
modificare il corso della malattia.
Questo tipo di collaborazione comporta un vantaggio in più:
l’atteggiamento diventa più positivo e responsabile e produce un rinnovamento a
livello fisico e mentale. Parecchi studi degni di nota hanno ormai messo in
luce il rapporto tra atteggiamento emotivo e guarigione, un territorio che solo
pochi anni fa sarebbe stato messo in ridicolo come “non scientifico”.
Fonte: curarsi secondo natura
- selezione
Iscriviti a:
Post (Atom)