È una delle pratiche più interessanti della medicina
olistica. È basato praticamente sulla tecnica del respiro consapevole, e anche
le sue origini si perdono nella notte dei tempi. Numerosi sono i punti in
comune con con il Pranayama, il Kriya, il kundalini yoga e il taoismo cinese.
Il Rebirthing assume come suo modello di base quello della
respirazione naturale dei bambini e della persone immerse nella fase del sonno
profondo. È verso l’inizio degli anni ’70 che l’americano Leonard Orr riscopre i pregi ed i benèfici effetti del respiro
circolare (inspirazione ed espirazione collegati, senza pause) e comincia a
diffondere questa metodologia in California sotto il nome di Rebirthing, fondendo antiche tecniche orientali alle
caratteristiche psicologiche degli occidentali. La traduzione dall’inglese
significa “rinascita” in quanto per mezzo della respirazione è possibile
rivivere il trauma della propria nascita. Qualche anno dopo, il Rebirthing
arriva anche in Italia, introdotto dallo psicologo e psicoterapeuta milanese Filippo Falzoni Gallerani, il quale
inserisce questa tecnica nel più ampio contesto teorico della Psicologia
Transpersonale. La respirazione circolare, in questo tipo di approccio, diventa
il mezzo con il quale stabilire un contatto con il proprio “io profondo” , l’io
del bambino che siamo stati e che ancora ci portiamo dentro. Il Rebirthing
applicato in maniera opportuna e praticato in sinergia con altre tecniche,
oltre a essere uno straordinario strumento per la soluzione di tanti disturbi
psicofisici, è una potente chiave iniziatica verso la conoscenza del “Sé” e dei
livelli più profondi dell’essere.
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