sabato 11 gennaio 2014
I sali del dott. Shussler: n.5 Fosfato di potassio
19:41
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Sale n.ro 5 Kalium
phosphoricum ( Fosfato di potassio)
Il fosfato di potassio si trova soprattutto nelle cellule
cerebrali e nervose, ma anche nel sangue, nelle cellule dei muscoli e nel
liquido interstiziale. Questo sale rappresenta la vera e propria azione del
potassio, il minerale più importante all’interno della cellula. È
particolarmente importante per ottenere l’idoneità al lavoro delle nostre
cellule cerebrali. Quando nell’organismo c’è carenza di questo sale si verifica
debolezza mnemonica, paura, titubanza, agorafobia fino a portare a stati
depressivi. Inoltre è proprio il Kalium phosphoricum che si occupa del
mantenimento dello stato alcalino all’interno delle cellule. Può essere assunto
come antipiretico per febbri superiori a 38°,5
, potenziamento muscolare (cuore
compreso), circolazione sanguigna troppo debole, disturbi della memoria e tanto
altro.
Ti invito ad approfondire lo studio sui Sali del dott.
Schussler, ne rimarrai sicuramente affascinato.
La pace comincia con me - Efn
Sali del dott. Shussler : analisi visuale Fluoruro di calcio (N.1)
19:33
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Sale n. 1 Fluoruro di calcio
Segni indotti dalla carenza di questo sale
cute: lucida
colorito: rossastro-bruno-nerastro, soprattutto nell'angolo interno dell'occhio, sia sulla palpebra inferiore sia su quella superiore fino a circondare completamente l'occhio.
Rughe : dalla zona dell'angolo interno dell'occhio si estendono sotto le palpebre inferiori disponendosi a ventaglio.
Lingua: Piena di crepe, scabbiosa, con forti formazioni callose, asciutta e brunastra.
Disturbi: dolori in presenza di sforzi eccessivi
Sollievo: in presenza di un leggero movimento continuo, con il caldo, con impacchi caldi, con frizioni.
Peggioramento dei disturbi: col freddo, con l'umidità, con cambiamenti meteorologici, durante il riposo
Segni indotti dalla carenza di questo sale
cute: lucida
colorito: rossastro-bruno-nerastro, soprattutto nell'angolo interno dell'occhio, sia sulla palpebra inferiore sia su quella superiore fino a circondare completamente l'occhio.
Rughe : dalla zona dell'angolo interno dell'occhio si estendono sotto le palpebre inferiori disponendosi a ventaglio.
Lingua: Piena di crepe, scabbiosa, con forti formazioni callose, asciutta e brunastra.
Disturbi: dolori in presenza di sforzi eccessivi
Sollievo: in presenza di un leggero movimento continuo, con il caldo, con impacchi caldi, con frizioni.
Peggioramento dei disturbi: col freddo, con l'umidità, con cambiamenti meteorologici, durante il riposo
martedì 7 gennaio 2014
AURICOLOTERAPIA
16:41
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L’auricoloterapia,
nota anche come agopuntura auricolare, è una metodica rientrante nelle Medicine
Complementari che utilizza il padiglione auricolare a scopo diagnostico e
terapeutico.
Al contrario
di quanto si possa pensare essa nasce dalla medicina ufficiale nel 1957 in
Francia con le prime pubblicazioni del dott. Paul Nogier, di Lione,
riconosciuto come il padre di questa disciplina.
Fondamento
dell’auricoloterapia è che a livello del padiglione auricolare sia presente una
rappresentazione delle strutture e delle funzioni dell’organismo (mappa
auricolare). Alla scuola francese del dott. Nogier si è affiancata ben presto
la scuola cinese dando origine a un nuovo fenomeno di globalizzazione dei
saperi. Questa comunione ha permesso l’assorbimento dell’auricoloterapia nella
disciplina dell’agopuntura, con la quale condivide moltissimi concetti.
Dal 1957 a
oggi molti ricercatori si sono interessati a quest'affascinante disciplina
riuscendo a produrre diversi lavori scientifici che hanno permesso di studiarne
le basi neurobiologiche e di validare nuove applicazioni terapeutiche.
Storia dell’auricoloterapia
Nelle
tradizioni mediche delle grandi civiltà del passato, compresa quella
mediterranea, sono presenti rudimentali forme di auricoloterapia. Nella storia
della medicina antica egiziana, greca e romana sono presenti tracce di
metodiche di cura che prevedevano la cauterizzazione o il salasso di alcuni
punti specifici del padiglione auricolare, per trattare maggiormente patologie
dolorose.
Un noto
egittologo, A.Varille , riferisce come nell’antico Egitto si applicasse la
cauterizzazione di un punto ben definito del padiglione auricolare nelle donne
che non volevano più avere figli. Mentre pratica comune tra i marinai era
quella di portare un orecchino in un punto ben preciso dell’orecchio allo scopo
di migliorare la vista. In Grecia, Ippocrate, descrisse la tecnica del
sanguinamento della regione posteriore dell’orecchio per trattare l’impotenza
sessuale e la sciatica. Galeno, invece, citava l’uso terapeutico della
scarificazione del padiglione auricolare per alcune patologie. Nell’ XI secolo,
la medicina araba si avvaleva di questa tecnica. Dal 600 in poi esistono molte
testimonianze riguardo all’impiego dell’auricoloterapia in diverse culture; è
nel IX secolo che la medicina ufficiale comincia a dimenticare queste tecniche
lasciando che fossero le tradizioni popolari a tramandarne l’utilizzo. Infatti
hanno continuato ad utilizzarla guaritori, barbieri, cerusici, maniscalchi,
monaci ecc.
Ringraziamo
di cuore il dott. Paul Nogier per aver riportato alla luce questo patrimonio
della conoscenza umana: Grazie
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