La leggerezza del corpo e della mente

Immagina come ti sentiresti potendo fare tutto quello che fai quotidianamente senza avvertire il peso della responsabilità e delle costrizioni che ci siamo imposti. Il nostro potere è incredibilmente infinito e solo noi conosciamo la formula per utilizzarlo al meglio; te la ricordi vero?

Solo tu puoi decidere la rotta

Assumersi la responsabilità del proprio benessere non è facile ma neanche impossibile; agisci ORA e ti accorgerai che il tuo potere è limitato solo da quello che tu credi.

C'è sempre un faro ad indicarci dove siamo

I viaggiatori del passato hanno percorso l'ignoto per raggiunge nuovi luoghi; tutti noi siamo viaggiatori e abbiamo l'occasione di navigare su rotte conosciute o concederci di tralasciare le acque che crediamo sicure per cercare ciò che percepiamo senza riuscire a vedere. Apri gli occhi,ti accorgerai che il faro è sempre acceso, basta cogliere il suo bagliore.

La pace comincia da me

Fluire con gli eventi, assecondarli senza contrastarli, questo è il segreto dell'equilibrio

Spirito e corpo

Immagina di essere un'aquila e di librarti libero nel cielo con la consapevolezza di poterti avvalere di ogni alito di vento per decidere cosa fare e dove andare. Adesso hai la possibilità di divenire quell'aquila, dipende solo da te. Dove sarà il tuo spirito sarà il tuo corpo.

lunedì 27 febbraio 2017

Grandi Maestri

Terza pergamena

Maria Maddalena - la mia genealogia

Mia madre, la principessa Amanitore, era la figlia della Kandake (regina) regnante, Amanishakheto di Etiopia. Mio padre era il principe Natakami. La nostra stirpe  era fatta di persone molto alte con la pelle scura dalle bellissime tonalità. La mia era di un bel colore cannella scura. I greci ci avevano chiamati etiopi, che vuol dire “faccia bruciata”. alcuni di noi avevano capelli color rame brunito e io li avevo ereditati. i nostri bei capelli possono essere molto ricci oppure lisci, ma i miei erano una via di mezzo. Attraverso mia nonna, Kandake Amanishakhero, discendevo da una grande regina di cui avevo preso il nome. Era la grande regina Makeda, detta anche Magda di Saba. Quando mi parlarono della mia grande discendenza, mi dissero che la regina Makeda aveva viaggiato fino alle terre di un grande re chiamato Salomone. Lì la regina era rimasta incinta e aveva dato alla luce un figlio chiamato Menelik. È da lui che mia nonna, mia madre e io discendiamo. Appartengo a una grande stirpe: sono della Casa di Salomonde tramite il mio antenato Menelik, figlio di Salomone e della regina Makeda, regina di Saba. Etiopia ed Egitto venivano chiamati Sheba o Saba durante il suo regno. Ho scelto bene la mia famiglia, una scelta fatta quando vivevo sul piano della contemplazione prima di nascere in questa vita.