E quando tutti erano pronti per stappare lo spumante, col
quale si sarebbe dato il benvenuto al 2013, nella mia bocca ho avvertito
qualche “krick – krock “ e mi son ritrovato con un ponte a quattro elementi che
vagava libero, in cerca di nuovi orizzonti. Immaginate lo stato d’animo che
prendeva piede supportato da un dolore lancinante, dalla fine prematura della
serata e dalla visione di una spesa prossima. Per calmarmi , e lenire il
dolore, ho preso degli anti infiammatori, perché ritengo che il farmaco “quando
ci vuole …..ci vuole". Appena ho avuto la possibilità, mi sono recato dal
dentista, e devo dire che alla fine della visita, e dopo avermi preventivato la
spesa, non mi ha lasciato a bocca aperta. Mi ha fissato una serie di appuntamenti,
nell’attesa dei quali avrei dovuto assumere degli antibiotici; ora, non ho
assolutamente niente contro i signori biotici però, come dicevo prima “il
farmaco quando ci vuole ….”. Che cosa è successo quasi immediatamente dopo aver
assunto la seconda capsula? Ho cominciato ad avvertire sintomi che sapevo non
appartenermi, alcuni anche inquietanti, ed ho avviato una ricerca su internet
inerente agli effetti collaterali del farmaco: praticamente ne mancava uno per
fare bingo. Ho quindi sospeso istantaneamente l’assunzione ed ho cominciato a
mettere in pratica le mie conoscenze naturali (punti di digitopressione,
tecniche kinesiologiche, energia tibetana e assunzione di miele e cataplasmi di
argilla). Ho contattato il medico comunicando la situazione in corso e la mia
volontà di agire diversamente; ha borbottato un pochino ma poi il tutto avrebbe
comportato semplicemente un intervallo maggiore tra una visita e l’altra. Tutto
è finito bene, nel pieno rispetto dei tempi richiesti dalla natura per
ritrovare l’equilibrio.
Conclusione: sono assolutamente convinto che i farmaci
rappresentino dei validi alleati per
ritornare in salute, ma è necessario che non vi sia superficialità da parte del
medico nella prescrizione.
La pace comincia con me - Efn
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