Il campo energetico dell’uomo
Il corpo fisico è circondato da un campo energetico
strutturato su sette livelli, che viene comunemente chiamato aura. Il corpo
fisico e l’aura, strettamente collegati, interagiscono tra loro attraverso i
chakra.
Secondo l’antica cultura indiana, tutti gli esseri hanno un
campo energetico che circonda e avvolge il corpo fisico. Nell’uomo e negli
animali i punti di comunicazione di tale campo energetico con il corpo fisico
furono chiamati chakra, termine sanscrito che significa “ruota”. Con la
diffusione delle conoscenze orientali in Occidente e con la riscoperta del
legame indissolubile tra l’uomo e la natura, i chakra e il campo energetico
umano sono stati negli ultimi decenni oggetto di studi accurati anche nella
nostra società, allo scopo di comprendere l’essere umano nella sua interezza,
al di là del riduttivo modello
materialista imposto dalle dottrine illuministiche e dalla medicina ufficiale.
L’energia vitale non è una caratteristica esclusiva della materia, anzi secondo
il pensiero olistico l’energia precede la materia e la crea, quindi sia il
corpo fisico sia tutto ciò che appare ai nostri sensi come qualcosa di
materiale rappresenta l’ultimo stadio, il più denso, di un processo di
generazione che è iniziato in precedenza.
L’universo respira:
anche le più recenti ipotesi dell’astrofisica sembrano riconoscere che
l’universo si contrae e si espande ritmicamente, come avviene durante la
respirazione, mentre la fisica subatomica ha da tempo dimostrato che materia ed
energia sono due aspetti dello stesso fenomeno. A ogni contrazione ed
espansione dell’universo si libera energia, che tende poi a condensarsi in
materia, dando luogo alle stelle, ai pianeti, ai minerali, all’ acqua, alle
piante, agli animali e all’ uomo.
Per prenderci cura del nostro organismo nella sua totalità è
dunque necessario considerare non solo il corpo fisico, ma anche il campo
energetico ad esso collegato, che viene comunemente chiamato aura. Una delle
più grandi sensitive e terapeute dell’epoca contemporanea, Barbara Ann Brennan,
nel suo libro “Mani di luce” definisce il campo energetico umano come “la
manifestazione dell’energia universale intimamente connessa
con la vita
dell’uomo”; e il campo energetico umano, l’aura, ha il compito di attingere e
metabolizzare energia attingendola dal campo energetico universale. Nella
saggezza delle grandi culture millenarie non occidentali – come l’indiana, la
cinese, l’egiziana antica e le civiltà precolombiane – il campo energetico
universale fu indagato fin dai tempi più remoti e definito in modi diversi
(prana in India, qi in Cina, con altre parole altrove), e si comprese che
qualsiasi cambiamento che avviene a livello della materia è preceduto da un
cambiamento osservabile nel campo universale: l’energia viene incessantemente
trasformata in materia, ma anche la materia a sua volta si riconverte in
energia. Così, anche oggi, i sensitivi capaci di visualizzare i campi
energetici e gli studiosi occidentali che si sono dedicati a questo argomento
hanno appurato che l’aura è formata da sette strati o livelli, ciascuno dei
quali corrisponde a uno dei sette chakra maggiori. Questi ultimi sono centri in
forma di vortice, somiglianti a mulinelli di energia, incaricati di gestire il
fluido vitale proveniente dal campo energetico universale e di trasmetterlo ai
vari livelli dell’aura e al corpo fisico. I sette chakra principali si formano
nei punti dell’aura dove le linee di energia si intersecano ventuno volte;
oltre a questi, vi sono ventuno chakra minori, che si formano nei punti
dell’aura dove i flussi di energia si incrociano quattordici volte. Altri chakra, di
dimensioni ancora più piccole, sono collocati nei punti in cui i flussi si
intersecano sette volte , e così via secondo una scala decrescente, fenomeno
che ci induce a considerare i punti dell’agopuntura come chakra di dimensioni
minuscole. Ognuno dei sette chakra maggiori è connesso al corrispondente strato
dell’aura, cioè al corpo sottile che vibra con esso: il “primo chakra” lavora
in sintonia con il corpo eterico, “il secondo chakra” con il corpo emotivo, “il
terzo chakra” con il corpo mentale, e via dicendo. Per ogni strato dell’aura i
sensitivi rilevano la presenza di sette chakra: ciascuno di questi vortici
appare come un cono inserito dentro il precedente e caratterizzato da una
frequenza vibrazionale mano a mano più alta.
I sette livelli dell’aura, o corpi sottili, si compenetrano
gli uni con gli altri e si estendono al di là del corpo fisico; la sostanza che
li costituisce diventa sempre più rarefatta procedendo a partire dal primo
strato per arrivare al settimo, il che indica la presenza di vibrazioni dalle
frequenze sempre più alte. I corpi sottili, oltre che per la frequenza di
vibrazione si differenziano quanto a funzioni, caratteristiche, forma, colori:
la loro struttura rivela un dualismo che si esprime in relazione alla maggiore
o minore fluidità delle vibrazioni energetiche. I corpi sottili di numero
dispari (1°,3°,5°,7°) sembrano più stabili e ben definiti nei loro contorni,
mentre i corpo sottili di numero pari (2à,4°,6°) appaiono come fluidi in
movimento, che non hanno una forma definita ma vengono condizionati, per quanto
riguarda la forma, dai corpi dispari.
fonti: Fabio Nocentini
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