venerdì 18 aprile 2014

Reiki: Il campo energetico

Il campo energetico dell’uomo


Il corpo fisico è circondato da un campo energetico strutturato su sette livelli, che viene comunemente chiamato aura. Il corpo fisico e l’aura, strettamente collegati, interagiscono tra loro attraverso i chakra.

Secondo l’antica cultura indiana, tutti gli esseri hanno un campo energetico che circonda e avvolge il corpo fisico. Nell’uomo e negli animali i punti di comunicazione di tale campo energetico con il corpo fisico furono chiamati chakra, termine sanscrito che significa “ruota”. Con la diffusione delle conoscenze orientali in Occidente e con la riscoperta del legame indissolubile tra l’uomo e la natura, i chakra e il campo energetico umano sono stati negli ultimi decenni oggetto di studi accurati anche nella nostra società, allo scopo di comprendere l’essere umano nella sua interezza, al di là  del riduttivo modello materialista imposto dalle dottrine illuministiche e dalla medicina ufficiale. L’energia vitale non è una caratteristica esclusiva della materia, anzi secondo il pensiero olistico l’energia precede la materia e la crea, quindi sia il corpo fisico sia tutto ciò che appare ai nostri sensi come qualcosa di materiale rappresenta l’ultimo stadio, il più denso, di un processo di generazione che è iniziato in precedenza.
 L’universo respira: anche le più recenti ipotesi dell’astrofisica sembrano riconoscere che l’universo si contrae e si espande ritmicamente, come avviene durante la respirazione, mentre la fisica subatomica ha da tempo dimostrato che materia ed energia sono due aspetti dello stesso fenomeno. A ogni contrazione ed espansione dell’universo si libera energia, che tende poi a condensarsi in materia, dando luogo alle stelle, ai pianeti, ai minerali, all’ acqua, alle piante, agli animali e all’ uomo.
Per prenderci cura del nostro organismo nella sua totalità è dunque necessario considerare non solo il corpo fisico, ma anche il campo energetico ad esso collegato, che viene comunemente chiamato aura. Una delle più grandi sensitive e terapeute dell’epoca contemporanea, Barbara Ann Brennan, nel suo libro “Mani di luce” definisce il campo energetico umano come “la manifestazione dell’energia universale intimamente connessa
con la vita dell’uomo”; e il campo energetico umano, l’aura, ha il compito di attingere e metabolizzare energia attingendola dal campo energetico universale. Nella saggezza delle grandi culture millenarie non occidentali – come l’indiana, la cinese, l’egiziana antica e le civiltà precolombiane – il campo energetico universale fu indagato fin dai tempi più remoti e definito in modi diversi (prana in India, qi in Cina, con altre parole altrove), e si comprese che qualsiasi cambiamento che avviene a livello della materia è preceduto da un cambiamento osservabile nel campo universale: l’energia viene incessantemente trasformata in materia, ma anche la materia a sua volta si riconverte in energia. Così, anche oggi, i sensitivi capaci di visualizzare i campi energetici e gli studiosi occidentali che si sono dedicati a questo argomento hanno appurato che l’aura è formata da sette strati o livelli, ciascuno dei quali corrisponde a uno dei sette chakra maggiori. Questi ultimi sono centri in forma di vortice, somiglianti a mulinelli di energia, incaricati di gestire il fluido vitale proveniente dal campo energetico universale e di trasmetterlo ai vari livelli dell’aura e al corpo fisico. I sette chakra principali si formano nei punti dell’aura dove le linee di energia si intersecano ventuno volte; oltre a questi, vi sono ventuno chakra minori, che si formano nei punti dell’aura dove i flussi di energia si incrociano  quattordici volte. Altri chakra, di dimensioni ancora più piccole, sono collocati nei punti in cui i flussi si intersecano sette volte , e così via secondo una scala decrescente, fenomeno che ci induce a considerare i punti dell’agopuntura come chakra di dimensioni minuscole. Ognuno dei sette chakra maggiori è connesso al corrispondente strato dell’aura, cioè al corpo sottile che vibra con esso: il “primo chakra” lavora in sintonia con il corpo eterico, “il secondo chakra” con il corpo emotivo, “il terzo chakra” con il corpo mentale, e via dicendo. Per ogni strato dell’aura i sensitivi rilevano la presenza di sette chakra: ciascuno di questi vortici appare come un cono inserito dentro il precedente e caratterizzato da una frequenza vibrazionale mano a mano più alta.

I sette livelli dell’aura, o corpi sottili, si compenetrano gli uni con gli altri e si estendono al di là del corpo fisico; la sostanza che li costituisce diventa sempre più rarefatta procedendo a partire dal primo strato per arrivare al settimo, il che indica la presenza di vibrazioni dalle frequenze sempre più alte. I corpi sottili, oltre che per la frequenza di vibrazione si differenziano quanto a funzioni, caratteristiche, forma, colori: la loro struttura rivela un dualismo che si esprime in relazione alla maggiore o minore fluidità delle vibrazioni energetiche. I corpi sottili di numero dispari (1°,3°,5°,7°) sembrano più stabili e ben definiti nei loro contorni, mentre i corpo sottili di numero pari (2à,4°,6°) appaiono come fluidi in movimento, che non hanno una forma definita ma vengono condizionati, per quanto riguarda la forma, dai corpi dispari.



fonti: Fabio Nocentini

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