lunedì 16 settembre 2013

L'idroterapia di Ippocrate

L’idroterapia e la sua origine

Con il termine “idroterapia”  si intende l’impiego esterno dell’acqua a scopo terapeutico. Questa pratica esiste da millenni e via via  nel  tempo  è andata sviluppandosi.  Si possono trovare indicazioni riguardo l’uso dell’acqua  nella cultura Ellenica, in Egitto (presso i Babilonesi e gli Assiri), nei testi Veda indiani; infatti per tutte queste culture era nota la miracolosa capacità dell’acqua  di purificare il corpo da eventuali fastidi e disarmonie (malattie).
Ippocrate (460-377 a.e.v)  conosciuto come il padre della medicina,  ha sempre considerato l’idroterapia un metodo terapeutico fondamentale attribuendo così un primo aspetto scientifico a questa metodica. Egli sosteneva che bagni freddi seguiti dall’esercizio fisico riscaldano più dei bagni caldi dato che in seguito a questi ultimi il corpo si raffredda. Acqua calda e acqua fredda seguono due percorsi diversi e la terapia elettiva è l’alternanza tra il caldo e il freddo. Ippocrate prese in seria considerazione la pelle come organo di scambio e di disintossicazione di tutto l’organismo, sostenendo l’importanza dell’uso corretto di ogni applicazione e della prescrizione adeguata a ogni tipo di persona e situazione.
Ippocrate elaborò la “terapia umorale” in base alla quale distingueva la CRASI, ovvero la salute dell’organismo (quando questa è in equilibrio vi è armonia tra i quattro umori che la costituiscono. Tali umori sono il sangue (caldo-umido,prodotto dal cuore), la flemma (fredda-umida prodotta dal cervello), la bile gialla (calda-secca, prodotta dal fegato), la bile nera (fredda-secca, prodotta dalla milza).
Nel momento in cui c’è la prevalenza di uno di questi umori su di un altro si ha la DISCRASIA, ovvero la disarmonia dell’equilibrio e l’insorgenza della malattia.
Non è il caldo né il freddo, né l’umido né l’asciutto, ma ciò che vi è di esagerato in una di queste qualità che provoca la turgescenza e il tumulto della massa. L’alterato equilibrio provocato dalla turgescenza di uno degli umori , ha la tendenza a ristabilirsi per le forze stesse della natura la quale provvede alla cozione dell’umore prevalente. In seguito a questa cottura l’umore si modifica e si rende atto a essere espulso. Si espellono umori corrotti o esorbitanti con le urine, il sudore, il pus, l’espettorato, le feci diarroiche.  – Ippocrate .

La sua idroterapia prevedeva l’utilizzo di acqua fredda, calda, acqua di mare, vapori e compresse con lo scopo di riportare in equilibrio i quattro umori dell’organismo ristabilendo il benessere e lo stato di salute. Se l’alterazione profonda di uno di questi umori, o la preminenza di uno di essi, produceva la malattia in forma più o meno grave, il predominio di uno dei quattro conferiva una particolare caratteristica all’individuo.  Ippocrate , quindi, istituì il primo principio della costituzione e dei temperamenti nel loro aspetto somatico e psichico distinguendo il sanguigno, il flemmatico, il biliare e l’atrabiliare.

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